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Il Marrone di Combai è una varietà pregiata di castagna che viene celebrata ogni anno a Combai, Treviso, durante la famosa Festa dei Marroni.
L’area di produzione di questo pregiato frutto si estende su un ampio territorio (274,69 kmq) che coincide con i confini amministrativi di 11 dei 16 Comuni facenti parte la Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane (Provincia di Treviso) e più precisamente: Segusino, Valdobbiadene, Miane, Follina, Cison di Valmarino, Revine Lago, Tarzo, Vittorio Veneto, Fregona, Sarmede e Cordignano.
Quest’area è particolare dal punto di vista pedoclimatico per la considerevole piovosità, la particolare rigidezza delle temperature e per la natura dei terreni acidi sciolti, profondi, leggeri, freschi, ricchi di potassio e fosforo, condizioni che favoriscono lo sviluppo delle specifiche proprietà organolettiche del Marrone di Combai IGP.
Nel Trevigiano la castanicoltura è da secoli una risorsa fondamentale, tanto da determinare la nascita di una vera e propria “civiltà del castagno”. 274,69 Kilometri quadrati di terreno dedicato alla coltivazione del Marrone di Combai Igp.
I confini geografici sono segnati ad ovest dal Fiume Piave che ha creato una stretta valle direttamente connessa con il feltrino ed il bellunese, a nord dalla catena prealpina Cesen – Col Visentin e dalle pendici superiori del sistema orografico del Cansiglio, a sud da rilievi collinari allungati separati tra di loro solamente da incisioni parallele frutto di progressive erosioni, ad est le prime pendici del comprensorio del Cansiglio.
Da un punto di vista strettamente geologico si possono distinguere due ambienti tra di loro profondamente diversi: uno tipicamente montano (prealpino) formato da un complesso di rocce calcareo – selcifere di età giurese – cretacica e caratterizzato da un sistema carsico dovuto all’alta best omega speedmaster clone permeabilità di queste rocce. Ciò determina la quasi totale assenza di un reticolo idrografico superficiale sostituito dalla circolazione profonda delle acque che alimentano in fondovalle numerose sorgenti; un altro collinare caratterizzato da profonde incisioni, versanti acclivi ed estesi processi di degradazione del suolo dovuti alla sovrapposizione di rocce dure e resistenti come quelle calcarenitiche ed arenaceo – conglomeratiche con strati sabbiosi, marnosi ed argillosi più facilmente erodibili.
L’esteso areale di produzione del Marrone di Combai Igp rientra nel distretto climatico esalpico corrispondente alla zona fitoclimatica del Castanetuma caldo e freddo secondo Pavari.
A differenza del distretto mediterraneo che occupa tutta la parte più meridionale del Veneto l’esalpico presenta un considerevole aumento delle precipitazioni medie annue distribuite secondo un regime pluviometrico equinoziale (primavera ed autunno) e quantificabili in circa 1.500 mm/anno. Il valore medio delle temperature annue risulta invece pari a 12,1 °C.
È consigliabile conservare il Marrone di Combai IGP in luogo fresco e asciutto. Il prodotto è generalmente consumato arrostito, ma anche lessato. Il prodotto può essere conservato facilmente in congelatore, sia cotto che crudo, e per la successiva cottura è preferibile non scongelarlo completamente.
Il marrone lessato, nella sua semplice preparazione, consente di apprezzarne in pieno l’ottima qualità e le caratteristiche organolettiche.
Viene largamente impiegato in pasticceria per la preparazione di confetture e dolci come il tiramisù alla crema di marroni e il Montebianco. Il frutto è anche eccellente ingrediente di svariate ricette: salse e zuppe come il tradizionale “mondoi” (marroni in brodo) un tempo sostitutivo della tradizionale minestra; primi piatti come la “pasta ai marroni con ragù di pollo e timo”; secondi piatti come la “tacchinella ripiena ai marroni” o i “nodini di vitello con marroni e Cognac”.
I fattori limitanti nella distribuzione del Castagno nel territorio possono essere ricondotti a fattori di natura ecologica e fattori di natura antropica. Per quanto riguarda i primi un ruolo importante viene giocato dalla temperatura: salendo lungo i ripidi versanti prealpini con l’altitudine essa diminuisce progressivamente determinando una progressiva variazione dei consorzi vegetali presenti. Il limite altimetrico per il castagno in quest’area si colloca a circa 800-900 m slm e scende notevolmente nel caso delle piante da frutto (600).
Altro fattore ecologico importante è il suolo: il castagno predilige infatti terreni sciolti, profondi, leggeri, freschi, ricchi di Potassio e Fosforo preferibilmente acidi rifuggendo quelli superficiali con presenza di calcare o quelli troppo umidi.