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La coltura del castagno rimane una delle principali espressioni culturali del territorio pedemontano trevigiano come testimoniato dal vivo interesse manifestato dalla gente.
Una produzione disciplinata e certificata che rientra sotto il marchio “Marrone di Combai” garantendo così al prodotto finale le caratteristiche di qualità che lo rendono territorialmente unico.
La zona di produzione del Marrone di Combai è situata in un’area particolare dal punto di vista pedoclimatico per la considerevole piovosità, la particolare rigidezza delle temperature e per la natura dei terreni acidi sciolti, profondi, leggeri, freschi, ricchi di potassio e fosforo.
Una volta che i ricci sono giunti a maturazione vengono bacchiettati, secondo metodi tradizionali, con lunghe aste di canna, e dopo la caduta al suolo sono raccolti e poi portati nel Centro di Raccolta dove vengono lavorati seguendo fasi ben distinte.
I Marroni vengono poi trasferiti nella macchina asciugatrice e successivamente nella calibratrice, un macchinario composto da cilindri rotanti con fori di vari diametri che permette la divisione in varie pezzature: la qualità prima, la qualità extra e lo scarto, cioè il prodotto non commercializzabile in quanto troppo piccolo, ma che può essere utilizzato per l’essicazione e la produzione di farina per dolci come le torte o le Breghe (i tradizionali biscotti).
Dopo la suddivisione nelle due qualità, i Marroni vengono pesati e infine conservati in cella frigorifera. II prodotto che non viene immesso sul mercato entro le 48 ore dalla raccolta viene ripresa la sua lavorazione (entro massimo tre giorni).
Nella fase successiva avviene la sterilizzazione dei Marroni secondo due metodi: la pastorizzazione o la novena. Nella pastorizzazione i frutti vengono immersi in grandi vasche d’acciaio in acqua caldaa 45-48 °C per 45 minuti e poi trasferiti in acqua fredda: il cambio di temperatura causa uno shock termico che blocca il loro processo di deterioramento.
La novena, invece, consiste nel mettere a bagno i Marroni per 7-9 giorni in grossi mastelli con acqua a temperatura ambiente, cambiata a giorni alterni. Questa operazione attiva un processo di fermentazione che garantisce una durata dei frutti anche per diversi mesi.
Altrettanto importante è l’asciugatura: i frutti vengono stesi su graticci in legno e arieggiati con l’aiuto di grossi ventilatori. Dopo l’asciugatura, il Marrone di Combai viene riportato in cella frigorifera: in funzione delle esigenze commerciali verrà prelevato il quantitativo necessario.
La lavorazione si conclude con il passaggio dei frutti nella spazzolatrice: attraverso spazzole rotanti si ripristina la lucentezza caratteristica del prodotto. Terminato il processo, i Marroni cadono nella tramoggia della macchina pesatrice che permette di confezionarli in sacchi a rete con il tipico marchio del Marrone di Combai IGP.
La chiusura delle confezioni avverrà con graffe metalliche, cucitura con fi lo di nylon oppure legatura con spago piombato. La sigillatura verrà eseguita in modo tale da fi ssare sulla confezione l’etichetta con il logo.
I cestini e le cassette verranno confezionati con cellophane e sigillati con spago piombato e logo ben visibile.
Le attività dei nostri soci comprendono anche la trasformazione del Marrone di Combai IGP in altri prodotti molto apprezzati realizzati con tecniche tradizionali. Tra questi prodotti vengono commercializzati le marmellate di marroni, la farina, la birra.